venerdì 28 febbraio 2014

SCONTI A NESSUNO

Panni davanti la pensilina del capolinea sud

Che indossi o no la maglietta “Free Tibet” o altre magliette inneggianti la libertà di popoli orientali poco importa. Non è l’abito che fa il monaco, ma manco il monaco fa l’abito. E non importa che il sindaco sia più o meno formale in occasione di eventi particolarmente importanti di carattere civile o militare. Spesso noi cittadini ci facciamo abbagliare da effetti “speciali” che poi si dissolvono nel nulla. Ma da attento e libero cittadino posso tranquillamente affermare che poco o nulla sia cambiato in questa città. E mentre è pienamente condivisibile il fatto che Renato Accorinti abbia abbattuto con le proprie mani le “barriere architettoniche” artificiali ed artificiose della casa comunale; che abbia creato l’isola pedonale in centro; che spesso partecipi ad eventi di carattere culturale-spirituale, stessa cosa non può dirsi per il resto. Si registrano, infatti, provvedimenti sterili nel campo della pulizia delle strade, delle piazze, delle vie di primo e secondo piano, dei vari “salotti” sparsi per la città. Villa Dante è un vero e proprio immondezzaio a cielo aperto. Una piccola discarica mal celata tra il verde (di già raro e carente). Discariche sparse ovunque. Interi materassi stazionano per settimane in aree di grande affluenza. E credetemi, è una grande sofferenza quantificare tonnellate di immondizia, più o meno distribuita equamente, lungo arterie principali della città, nonché nelle malandate periferie. Per non parlare del servizio di trasporto pubblico che, sovente, fa il bello e cattivo tempo, alternando momenti di puntualità a interi frammenti di latitanza. E la gente aspetta, aspetta, spesso silenziosa ed insofferente. Soprattutto gli anziani. Io credo che non occorrano milioni di euro per costituire apposite ordinanze che intanto limitino l’inciviltà dei cittadini. L’immondizia deve essere gettata negli appositi contenitori. E chiunque getta pacchetti di sigarette dalla propria autovettura, chiunque getta fazzoletti dal proprio veicolo, chiunque getta carte e cartacce tranquillamente ovunque (in totale inciviltà) dovrebbe essere severamente punito con sanzioni amministrative da ricordare per tutta la vita, senza alcuna eccezione e senza sconto alcuno. E’ venuta l’ora di educare il cittadino che non ama affatto la propria città. Forse la detesta. Ma tornando al sindaco. A lui spetta il diritto-dovere di educare il cittadino al rispetto della comunità, dell’ordine e della disciplina. E non basta ricevere una investitura per appollaiarsi sulla sedia, o per riempire di chiacchiere gli abitanti di una comunità abbastanza vasta come la nostra. In definitiva: sconti a nessuno, neppure per chi rispetta la natura ma non la fa rispettare agli altri.

mercoledì 19 febbraio 2014

LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA


Un Renzi che rappresenta la continuità di un sistema marcio pilotato dalle banche (e quindi dai poteri forti). Un sistema collaudato nel tempo e che, in realtà, intende cambiare i protagonisti dello sfascio nazionale, rafforzando ulteriormente il potere delle multinazionali finanziarie e speculative. Una faccia della medaglia molto “coerente”, soprattutto dopo le parole annunciate nel corso di una nota trasmissione televisiva, in cui ha dichiarato di  voler diventare premier soltanto attraverso le elezioni. E’ innegabile che anche Renzi non conosca il senso di una parola data, di una frase enunciata in pubblico davanti a milioni di telespettatori. Però agli italiani piace perché è giovane e rampante. Piace perché concorda sottobanco delle operazioni per il “bene del Paese”. Piace ai Renzuscones perché una volta viaggia in Smart o in Giulietta. Francamente tutto questo è molto riduttivo. “Chi troppo vuole nulla stringe!”. Esiste poi un’altra faccia della medaglia, fatta di coerenza. “Nessun accordo!”. Così è stato! Quel grillo “parlante” che ha rispettato l’esito del sondaggio e che si è puntualmente presentato al cospetto di Renzi. Si è vero non l’ha fatto parlare. Ma anche questo fa parte di una coerenza che è legittimo rispettare. Finalmente in Italia qualcuno che conosca questo termine tanto indigesto a buona parte degli italiani (me compreso). Credetemi non è facile essere coerenti, ed anche io recito il mea culpa per non esserlo stato più volte. Riconoscerlo, però, è un grande gesto di umiltà che può comunque portare ad una crescita personale. Impegnarsi per essere coerente dovrebbe essere dovere di ogni cittadino del mondo. Renzi, non a caso, gode della simpatia di molti ed il termine Renzusconi ben si conia a seguito della collaborazione con il cavaliere. Una simpatia che parte da lontano, sin dal 2007. Una reciproca stima che si fonda nel rispetto reciproco e, probabilmente, nella condivisione di idee. In questi giorni Alfano ha dichiarato: “in caso di patrimoniale non entreremo nel governo Renzi”; solita difesa a spada tratta perpetrata a danno degli italiani che pagano puntualmente le tasse e lo fanno affrontando sacrifici immani. Nel caso di questa ultima affermazione possiamo parlare di coerenza? Forse in questo caso si, perché quando si parla degli interessi dei forti, dei ricchi, dei potenti, qualcuno viene sempre in loro soccorso; anche perché sono loro stessi a piazzare i loro difensori all’interno del Parlamento italiano con apposite “manovre” di autodifesa. W l’Italia della coerenza e dell’onestà.

lunedì 17 febbraio 2014

DATI SULLA DISOCCUPAZIONE

Il numero di disoccupati in Italia è sceso a 3.229.390 nel mese di dicembre del 2013 rispetto ai 3.261.250 registrati nel mese di novembre 2013. Il dato dei Disoccupati in Italia è riportato dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Di seguito i grafici sono alquanto eloquenti ed inesorabili. C'è ben poco da discutere. Più che altro c'è solo da indignarsi.



domenica 16 febbraio 2014

QUESITI


Ma dove sono le politiche del lavoro? Ma dove sono i famosi provvedimenti che dovevano incrementare le nuove assunzioni? La gente non ne può più. Signori la gente è stanca di sentirsi dire: bla bla, bli bli. La gente necessita di fatti e non di chiacchiere “pre-elettorali”. Il duo Renzusconi sta preparandosi per l’ennesima presa per i fondelli agli italiani, che, puntualmente abboccheranno alle balle colossali. “Faremo questo, faremo quello…”. Anche il signor Letta aveva promesso nuovi posti di lavoro per i giovani. Ma questi posti dove sono? Di certo la disoccupazione galoppante (oramai a livelli insostenibili) l’unica certezza che i giovani hanno. E allora di cosa parliamo??? Questi pensano alle loro poltrone, ai calcoli di palazzo, agli intrallazzi, ma agli italiani chi pensa??? Attenzione però che la colpa è anche nostra. Dimostriamo ogni giorno di più di essere e permanere ingenui e fessacchiotti. Invece di lottare per i nostri diritti, di far valere la nostra sovranità siamo come pecore che attendono una guida forte. Abbiamo bisogno di essere pilotati, guidati, soverchiati e sovrastati da coloro i quali a tutto pensano, tranne che alle nostre necessità di normali cittadini di uno Stato da 60 milioni di anime. E allora la soluzione dove la si trova? La soluzione è la democrazia diretta, quella dove finalmente i cittadini prendono pieno possesso e controllo della “cosa” pubblica. Perché demandare agli altri ciò che un popolo organizzato può fare? I tempi si evolvono e le necessità aumentano. Si incrementa il bisogno di legalità, si ha fame di giustizia e di equità. Ma soprattutto si ha fame e basta direbbe qualcuno. Guardiamoci intorno: suicidi (la media di uno al giorno), furti di cibo operati anche da persone anziane (e ti credo con 400 euro di pensione!). Gente apparentemente “ricca” che scava nell’immondizia. Ma che Paese è questo? E della sanità? E dei diritti della società? I diritti dell’uomo? Chi tutela la nostra dignità? Ma ve lo siete chiesto o no? E allora vediamo, insieme, di rispondere a tutti questi interrogativi. Facciamolo nel migliore dei modi, onde evitare ulteriori “massacri” sociali. Una vera e propria mattanza alla quale i ricchi assistono indifferenti, quasi soddisfatti, di ciò che si è creato intorno a loro. Attenzione! Non si tratta di disfattismo, poiché sono certo che, in realtà, i ricchi possano e debbono rappresentare una risorsa per noi italiani. Convertiamo il loro modo di pensare e mettiamolo al servizio del Paese; al servizio dei ceti medio-piccoli. 

mercoledì 5 febbraio 2014

ANALISI ATTUALE


La mancanza di lavoro porta ad assumere decisioni confuse, sconclusionate, pericolose.  Più volte ho posto l’accento su questo. I problemi di tipo psicologico, in stato di mancata e/o parziale occupazione tendono ad ingigantirsi sempre più. E gli scompensi riguardano non solo il soggetto interessato in prima persona, bensì l’intero nucleo familiare di appartenenza. Tutto si ripercuote. Una sorta di tsunami che, inevitabilmente distribuisce le proprie onde sul capo di molti. Onde di dispiacere, di tristezza, di fame, ma anche onde di solitudine. Si, perché il disoccupato gioco forza deve estraniarsi dalla società; sentirsi una roba a parte, un caso a sé stante. E fu così il primo passo verso l’emarginazione, la separazione, l’estromissione. Comincia l’uso di alcol, di tranquillanti, ecc…
In questi giorni, come sempre del resto, si odono tante inutili affermazioni relative alla Legge Elettorale, agli accordi che si realizzano nelle secrete stanze, alle soglie di sbarramento e a quelle di accoglimento. Ora, non dico che la Legge Elettorale non sia importante, ma per Dio, vogliamo (governo) dare una risposta alle migliaia di persone in stato di non occupazione, a tutti coloro i quali non hanno visto MAI un lavoro in vita propria e che mai lo vedranno? Una risposta a coloro i quali non possono andare né in pensione né lavorare. Ma costoro (governo) come vanno a dormire la sera? Battendosi le mani sul petto perché orgogliosi, oppure piangenti o rammaricati per quello che ancora non è stato fatto (mai fatto) a favore del Popolo?

Qui c’è poco da scherzare, ma tanto da incazzarsi (e di brutto anche). E come dare torto a Grillo quando sostiene che il suo movimento tiene a bada la rabbia delle piazze? Ha ragione! Ha perfettamente ragione! E poi la risposta è semplice. La gente starà alla finestra fino alle prossime elezioni. Vorrà contare i voti del M5S ed agire di conseguenza (scendere in piazza o affidarsi a questi ultimi dal peso governativo). Attenzione perché non esistono altri baluardi della democrazia, se non quelli legati alla fattività di opere e lo sviluppo di atti concreti che possano attribuire a tutti i cittadini la dignità di persona, di operaio, di impiegato e quant’altro. Insomma, o si dà il lavoro alle persone, oppure saranno loro a darne alle istituzioni.  
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